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FICO EATALY WORLD, IL PARCO TEMATICO DEL CIBO ITALIANO, FA SUA L’ARTE DEL RICICLO IN CUCINA PER CELEBRARE LA GIORNATA MONDIALE DELL’ALIMENTAZIONE

In occasione del World Food Day 2021 il 16 Ottobre i ristoratori di FICO scateneranno il loro ingegno per creare dei piatti gourmet recuperando gli scarti e gli avanzi alimentari!
Ogni ospite del parco imparerà poi come poterli ricreare con arte anche a casa propria!

La cucina del riciclo serve a trasformare avanzi di carne, pasta, pesce, pane, verdure, formaggi in piatti ancora più buoni dell'originale anche per i palati più fini. Le iniziative in questi anni sono cresciute; oltre ad incoraggiare il recupero degli avanzi in famiglia, anche le imprese e il mercato hanno cambiato modo di pensare: non si butta via nulla. Ed ecco, allora, che da tanti rimasugli si preparano piatti di qualsiasi genere che fanno della cosiddetta “cucina del recupero” tutt’altro che un noioso “capitolo” gastronomico, bensì un’irresistibile opportunità. Certo, per la loro preparazione ci vuole tempo e anche un pizzico di buona volontà, ma in tal modo il bilancio famigliare ne godrà di sicuro.

E a beneficiarne sarà anche il palato dei propri cari.

 

Dalle ore 11.30 alle 12 alcuni chef di FICO si cimenteranno in showcooking per raccontare e mostrare le ricette dei loro piatti antispreco. Non c’è location più adatta di FICO per ospitare tale iniziativa, trattandosi del parco tematico del cibo italiano, erede di Expo Milano 2015 e che fa suo il concetto di sostenibilità e Economia Circolare.

  • Il Pastificio Gragnanese Di Martino racconterà che la cucina tradizionale napoletana nasce in verità tutta da uno scarto: ad esempio le frittatine di pasta sono pasta avanzata riscaldata tagliata a cubetti impanata e fritta, e all’interno si possono mettere anche dei pezzetti di salume e formaggio o mozzarella che avanza nel frigo. Il recupero sta lì, in quello che avanza da metterci dentro.
  • Trattoria Bolognese (che è anche gestore dello Spazio Forme del Consorzio del Parmigiano Reggiano DOP all’interno del parco) presenterà il Calzagatto come piatto della tradizione emiliana. Non è altro che la polenta rifatta il giorno dopo accompagnata dal famoso friggione bolognese. La polenta viene raffreddata, tagliata a parallelepipedi, arrostita al forno e può essere anche fritta su una fetta di lardo di mora romagnola che va ad avvolgerla come fosse un velo. La polenta è cucinata in un brodo vegetale fatto con i fagioli, erbe aromatiche e salsa di pomodoro. Il friggione è la salsa classica bolognese, da mettere sulla polenta, e per ottenerla ci vogliono quattro ore di cottura con la cipolla e solamente la sua acqua, più due ore ulteriori una volta che viene unita la salsa di pomodoro, diventando così una salsa densa e dolce, perfetta con la polenta.
  • Avanza del pane raffermo e non si sa come utilizzarlo? Il Consorzio del Prosciutto San Daniele DOP ne farà una golosa panzanella rigorosamente accompagnata al prosciutto crudo! Una ricetta della tradizione italiana che con l'aggiunta del prosciutto crudo acquista un sapore più deciso. Un piatto rustico, saporito e al contempo facile da preparare poiché non necessita di cottura.
 

Ma non è finita qui! 

Diversi ristoratori aggiungeranno al menu piatti anti spreco!

Il Consorzio della Mortadella Bologna IGP creerà delle polpettine gustosissime ricavate dalla spuma di mortadella e dalla purea di patata, impanate nella granella di pistacchio.

Per non parlare delle verdure: Gli Artigianali le trasformeranno in deliziose polpette, e per renderle gourmet posarle su una crema di patate al rosmarino.

Insomma: recuperare gli avanzi, reinventando nuovi piatti non è solo una sfida artistica ma un’esigenza etica e ambientale.
Da un po’ di tempo, per fortuna, si parla del riciclo in cucina; ci si è resi conto che nei Paesi più ricchi si tende a gettare via gli avanzi che da soli sfamerebbero quasi un miliardo di persone che muoiono di fame. Secondo i dati stimati da Adoc, quasi l’8% del cibo finisce nel bidone dell’umido ed è assolutamente necessaria una presa di coscienza.
Nella società contadina l'attenzione allo spreco è un valore radicato e inamovibile di cui oggi, tutti noi, siamo costretti a sentire il bisogno e a metterlo in pratica, visto lo stato in cui è ridotto il nostro pianeta e le sue risorse.